Il Watsu è la prima forma di bodywork in acqua.
Harold Dull cominciò a svilupparlo nel 1980 facendo fluttuare nella piscina di acqua calda di Harbin Hot Springs (California) i suoi studenti applicando gli streching, i movimenti e le pressioni dello Zen Shiatsu appreso in Giappone dal maestro Masunaga. Da allora studenti di tutto il mondo hanno sperimentato la potenzialità di questo bodywork, chiamato Watsu o Water Shiatsu,ossia lo shiatsu in acqua.
Anche se altre modalità si basano sul tocco, la necessità di tenere in braccio la persona che “riceve” in modo da poterla sostenere in acqua, porta a un nuovo livello di connessione e fiducia, consente alla persona di abbandonarsi ad un rilassamento sempre più profondo. Insieme all’effetto terapeutico dell’acqua calda e alla maggior libertà di movimento che viene incoraggiata crea una modalità che può influenzare ogni livello del nostro essere.
I movimenti del WATSU riuniscono così i benefici dello streching e del relax a quelli del massaggio Shiatsu, mentre si viene cullati nell’acqua calda a 35° C..
In questo elemento primordiale le tensioni muscolari si allentano e la spina dorsale è libera di muoversi e ondeggiare come al tempo originario, come quella di un essere acquatico, senza più comprimere, con blocchi meccanici o emozionali, le vertebre .
Piacevole da ricevere, affascinante da praticare, efficace nello sciogliere tensioni corporee, rilassa i muscoli e i tendini, stimola gli organi interni, restituisce vigore e vitalità, calma la mente, ristabilisce la circolazione del Ki che spesso, a causa di disarmonie, provoca malesseri talvolta non classificabili.
Ogni movimento è amplificato dal liquido: è facile allora che la nostra mente si apra ad una dimensione più aperta e rilassata, in cui non esistono l’io e il tu, ma solo la consapevolezza del fluire dell’acqua, del movimento delle energie.
E’ un’esperienza a volte regressiva, che ricorda la vita prenatale quando il liquido amniotico era tutto il nostro mondo.
Il Watsu viene attualmente utilizzato in tutto il mondo per migliorare problemi articolari, muscolari, insonnia, stress, con persone disabili, con soggetti vittime di abusi, stati d’ansia e nei corsi delle gestanti. Si è iniziato a proporre nei corsi delle gestanti come attività per entrambi i futuri genitori.
“… diventando più libero il movimento del tuo corpo esso assomiglia sempre di più ad un’onda; onde che dondolano verso la libertà la persona che stai sostenendo, stiramento dopo stiramento, in una lenta danza che fluisce intorno a momenti di quiete. Fluttuare un altro essere all’altezza del cuore crea un senso di connessione, di unione, che perdura anche oltre la fine della sessione.
Questa è la gioia del Watsu.” Harold dull