Mai come oggi un mio intervento informativo è doveroso.
Evito di entrare nello specifico dei virus, come nel caso di specie del CORONAVIRUS, in quanto le mie competenze e i miei studi, per quanto significativi in questo campo, non vengono accettati e/o riconosciuti, in Italia. In tempi diversi a Tel Aviv mi avevano attribuito la qualifica di dottore e potevo praticare la mia professione, ma qui ci atteniamo scrupolosamente alle normative vigenti.
Alla luce di ciò prendo le distanze e smetto di discutere sulle decisioni prese dalle istituzioni, anche se condivido in parte alcune massive informazioni che andrebbero fermate o almeno penalizzate.
In ogni caso ritengo doveroso, come già detto prima, fornire alcune indicazioni e dettagli di come il nostro corpo e il nostro cervello “reagiscono” a notizie allarmanti e disastrose come queste.
Ci tengo a fornire notizie utili, riguardo l’importanza del Cervello come unico gestore e responsabile di ciò che accade nel nostro corpo.
Infatti, il Cervello ha tra i suoi compiti una mansione fondamentale, ovvero di mantenere le nostre funzioni in equilibrio. Questo processo di ricerca continua di equilibrio è definito OMEOSTASI. È l’attività svolta quotidianamente e continuamente dal Cervello.
Quando entriamo in stress è evidente che il nostro corpo subisca mutamenti, cambiamenti, che portano il Cervello a dover intervenire per adoperarsi a riportare in equilibrio, le funzioni centrali e vitali e quelle più periferiche.
Proviamo a immaginare il caso di una persona abituata solitamente a coprirsi, per uscire di casa, quando la temperatura è piuttosto rigida.
Una giornata d’inverno con temperature piuttosto basse, decide di uscire velocemente, con una maglietta, per entrare in macchina a prendere un oggetto, magari dimenticato, per poi fare rientro a casa. In quel momento la persona subisce uno sbalzo termico che porta il corpo ad abbassare la temperatura velocemente.
Giusto il tempo per inviare il segnale al Cervello (Computer centrale) ed esso si mette in azione.
Di li a poco potrebbe comparire una febbre per riportare in equilibrio la temperatura di quegli organi che avrebbero potuto subire disequilibri importanti, causati dall’abbassamento repentino della temperatura corporea.
Questo esempio spiegato in maniera elementare, può aiutarci a comprendere come il Cervello agisca per riportare il corpo in equilibrio, e in questo caso di specie con la termoregolazione.
Tutte le attività quotidiane svolte silenziosamente dal Cervello, hanno proprio questo compito: l’OMEOSTASI.
Come influisce la paura sul nostro sistema nervoso?
La paura è l’emozione che può interagire in maniera decisamente importante nel nostro corpo e modificarne lo stato di equilibrio.
Infatti se pensiamo ad un momento ben preciso della nostra vita, dove ci è successo di aver avuto paura, possiamo ricordare cosa sia successo.
Intanto potremmo aver provato la sensazione di congelamento, quindi impossibilità a muoverci, oppure una reazione di fuga.
In entrambi i casi la paura STIMOLA UNA REAZIONE, facendo naturalmente aumentare il battito cardiaco.
Perché aumenta il battito cardiaco?
Quando vivo una paura improvvisa il cuore aumenta la sua frequenza di pulsazione. Questo accade in quanto il Cervello ci mette in guardia per dirci di tenerci pronti all’azione.
Riflettiamo attentamente: cosa accade quando facciamo sport oppure quando stiamo per accingerci a “combattere” per difendere il nostro territorio (quindi pronti all’azione)? AUMENTA IL BATTITO CARDIACO. Questo aumento è giustificato dal fatto che i muscoli hanno bisogno di maggiore affluenza di sangue e di ossigenazione per poter funzionare al meglio delle sue prestazioni. In questo modo aumenta anche la pressione del sangue e posso permettermi di attingere ad una forza ottimale per reagire all’evento.
Questi sono solo alcuni degli esempi che potremmo elencare in questo articolo, ma ora mi limito a restare concentrato sulle ragioni primarie.
Quando la paura giunge da un allarme esterno e apparentemente lontano, come sta accadendo in questi giorni nel nostro territorio, le nostre reazioni potrebbero essere molteplici.
Ogni singolo individuo avrà una reazione dettata dalla situazione contingente, dalla situazione famigliare, lavorativa e ogni accessorio esterno che andrà ad influire sui propri pensieri e valutazioni.
La paura arriva a insinuarsi come un tarlo nelle nostre menti, fino ad arrivare al nucleo centrale: IL CERVELLO.
Il Cervello avrà sentore che c’è qualcosa che sta cambiando dentro di noi, e si troverà a dover far fronte a diverse situazioni con anamnesi differenti, come abbiamo letto sopra riguardo all’azione di termoregolazione.
Potremmo avere scariche di diarrea, avvertire una pesantezza sul petto, stanchezza alle gambe, insonnia, battito cardiaco accelerato ecc. ecc.
Tutte queste situazioni portano “automaticamente” il Cervello a dover intervenire per ripristinare la citata OMEOSTASI.
Da studi scientifici appare chiaro che questa situazione virale, piuttosto aggressiva, attacchi verosimilmente i polmoni e talvolta in maniera molto grave.
Una paura come quella che stiamo vivendo, stimolata soprattutto dalle news spesso confuse, divulgate, può suscitare diffidenza, incredulità, ma su alcune persone fragili, può anche suscitare altre tipologie di reazione, come ad esempio: MI TOLGONO IL RESPIRO, HO PAURA DI MORIRE, MI MANCANO IL MIO SPAZIO.
Questi esempi possono aiutarci a comprendere come il virus riesca ad attaccare l’organo del POLMONE, deputato prevalentemente alla respirazione, ulteriormente debilitato dall’emozione della paura.
Quale atto facciamo alla nascita subito dopo il parto?
Qualcuno potrebbe rispondere: IL PIANTO. Pur essendo d’accordo, il pianto del neonato è significativo e rappresentativo del regolare funzionamento del sistema respiratorio. Infatti appena il neonato piange, tutti si rasserenano perché vuol dire che IL RESPIRO AUTONOMO si è avviato regolarmente.
Il primo atto alla nascita come l’ultimo atto prima di morire: L’ULTIMO RESPIRO.
Curiosa questa associazione, vero?
Riporto integralmente alcuni esempi di studiosi della materia PSICHE-CERVELLO-CORPO:
1) Possiamo associare all’organo polmone, la paura della morte, di soffocare, paura di perdersi riferita al proprio territorio. Se riflettiamo bene possiamo restare senza mangiare o bere per lungo tempo, MA SENZA RESPIRARE per quanto tempo al massimo? Ecco spiegata l’associazione di queste paure all’organo polmone. Anche in Medicina Cinese è associato all’ansia/paura nell’elemento Metallo insieme all’INTESTINO CRASSO. Potrebbero manifestarsi sintomi come TOSSE, DIFFICOLTÀ RESPIRATORIE, INSUFFICIENZA RESPIRATORIA, NODULI, e anche ADENO-CARCINOMA DEGLI ALVEOLI POLMONARI. Nei bambini solitamente SPARISCE OGNI TRACCIA in quanto sono ancora immuni dalle paure più profonde, sempre che si riesca realmente a tenerli al riparo. (Medicina secondo HAMER)
2) POLMONITE: Grave malattia dei polmoni caratterizzata da un’infiammazione. Spesso è l’ESPRESSIONE DI UN PROFONDO SCORAGGIAMENTO CHE PUÒ PORTARE A NON VOLER PIÙ VIVERE. (Metamedicina)
3) POLMONI: Sono gli organi della funzione respiratoria e sono dunque organi vitali, poiché senza di loro non possiamo vivere. Il continuo alternarsi di inspirazione ed espirazione ha lo scopo di introdurre ossigeno nel nostro corpo ed eliminare l’anidride carbonica: sono gli alveoli polmonari che si incaricano dello scambio. Tra le sue connessioni inconsce c’è la sua associazione espressiva riguardo allo scambio relazionale con gli altri. Infatti sono gli organi specifici dello “scambio” tra ossigeno e anidride carbonica. In particolare riguarda i membri della famiglia, in quanto una relazione appagante è “l’ossigeno della vita”, mentre un rapporto velenoso rimanda simbolicamente all’anidride carbonica che deve essere eliminata. (LA MEDICINA DEL FUTURO – La realtà nascosta della malattia)
Potrei qui riportare ancora numerosi esempi associativi con le malattie polmonari.
La sintesi di questo articolo vuole essere appunto: PRENDERE LE DISTANZE DALLA PAURA, al fine di evitare di ammalarsi del solo pensiero/paura di ammalarsi. Questo sistema complesso e articolato, ABBASSA LE DIFESE IMMUNITARIE, e il nostro sistema generale pone l’attenzione continua sulla paura di ammalarsi, al punto da riuscire a creare una porta di accesso alla malattia.
Agire seguendo le istruzioni fornite dalle istituzioni, continuando a vivere la propria vita adottando le precauzioni suggerite, e tra queste la maggioranza dei suggerimenti dovrebbe far parte di una buona educazione, igiene e soprattutto rispetto nei confronti del prossimo, partendo da se stessi.
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2 comments
Alessandro Rota
7 Marzo 2020 at 10:27
Disamina quanto mai significativa ed eccelsa. Torniamo a vivere la nostra preziosa vita con il sorriso e l’amore che ci dovrebbe pervadere in ogni singolo giorno.
Andrea Di Chio
7 Marzo 2020 at 18:52
Grazie Alessandro, le tue parole mi fanno comprendere che l’articolo abbia attratto la tua attenzione e quindi anche l’attenzione di molte altre persone. Confidiamo nel buon senso di chi legge l’articolo e che si possa farne buon uso.